Descrizione Araldica dello Stemma
Scudo a forma sannitica con l’intero campo di colore rosso: campo “semplice”; il campo è caricato di due armi (figure), una corona antica d’oro e due rami di palma al naturale di colore verde, che, infilati in essa sono sotto di essa decussati (incrociati) e legati con un nastro azzurro. Lo scudo è sormontato dalla corona regolamentare di comune, vale a dire formata da: un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili), con due cordonature al muro sui margini, sostenente una cinta, aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d’argento con l’interno rosso. Lo stemma è decorato, abbracciato da due rami: uno di quercia con ghiande e uno di alloro con bacche; anch’essi decussati sotto la punta dello scudo e annodati con un nastro di colore rosso.
Simbologia dello stemma
Le due armi (figure) sono entrambe relative alla Santa Patrona di Canepina e sono: una parlante ed una alludente; la parlante è quella che, con la sua figura, rappresenta il nome della persona alla quale il comune di Canepina ha voluto dedicare il suo stemma: corona, Santa Corona; l’altra, la figura alludente, è nei due rami di palma, che alludono appunto al martirio della Santa. La palma, già simbolo del martirio, è, in questo caso anche il mezzo del martirio di Santa Corona.
Secondo il racconto leggendario, Corona, una giovane cristiana, sposa di un soldato, ammirata della fede di S. Vittore dimostrata mentre subiva il supplizio, lo definì pubblicamente “beato” e, per questo, anch’essa fu condannata a morte: fu legata alla cima di due palme piegate, che, raddrizzandosi, la squartarono, mentre S. Vittore veniva decapitato.